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Nato a Milano (Italia) nel 1956, Fontanive si forma come autodidatta e si avvicina all’arte relativamente tardi, sviluppando inizialmente una predilezione per il collage realizzato con materiali di uso comune come tappi in sughero o ritagli di carta applicati su tavole di legno dipinto a monocromo. Utilizzando questa tecnica l’artista riesce a esplorare lo spazio nella sua accezione tridimensionale, creando giochi ottici e prospettici in quelli che potrebbero essere definiti dei “bassorilievi contemporanei”.
In una seconda fase egli viene attratto dal mosaico: mantenendo alcuni dei materiali utilizzati in precedenza, il collage progredisce verso un’originaria concezione bidimensionale. Successivamente Fontanive rivolge la sua attenzione alla pittura astratto- geometrica, esplorando nuove tecniche come lo spatolato o il grattage: partendo da un approccio meramente ottico e decorativo, la sua ricerca personale si è evoluta fino a includere tecniche sperimentate dai grandi maestri delle avanguardie. I materiali prediletti sono tavole di legno con sopra incollate tele di vario tipo (lenzuola, panno da biliardo, tela Grezza… ), Tempera soprattutto bianca e blu, pastelli colorati e moltissima colla di tipo vinavil. Per stendere il colore a tempera Fontanive predilige l’uso di spatole grosse, in modo da conferire alle opere un aspetto più grezzo e materico. Sebbene nell’attuale fase produttiva si sia aggiunto l’uso di tele pittoriche industriali, lo studio dell’artista punta all’ampliamento della gamma cromatica utilizzata, in una ricerca mirata all’affinamento dell’aspetto tridimensionale dell’opera anche attraverso l’uso di nuovi pigmenti. La voluta mancanza di titoli nella maggior parte delle opere è funzionale alla stimolazione dell’immaginazione dell’osservatore che, confrontandosi con l’opera, assegna un significato personale sulla base delle proprie esperienze e delle sensazioni suscitate. La prima esposizione personale dell’artista risale al 2016 a Torrox. Dal 15 al 19 agosto 2019 due sue opere sono state proiettate all’interno dell’Artbox Project durante la Swiss Art Expo di Zurigo. Camilla Treu |
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